Idee cofanetti regalo biglietti per Museo Diocesano di Cortona

  • Visita il museo diocesano di Cortona, un'antica chiesa che conserva artefatti religiosi di Cortona e della sua diocesi
  • Ammira meravigliosi pezzi religiosi che includono arredamenti liturgici, reliquari decorati e affreschi magistrali
  • Esplora il museo con i tuoi tempi ammirando capolavori di Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Lorenzetti, Luca Signorelli e molti altri

Situata sul pendio di una collina del cuore della Toscana, Cortona è una gemma dell'Italia centrale baciata dal sole. Ma qui non troverai solo tetti color zafferano e oliveti. C'è anche tanta cultura storica da approfondire.

Il museo diocesano di Cortona, fondato dopo la Seconda guerra mondiale, ospita magnifici esempi di iconografia religiosa da tutta la regione. Ammira la bellezza di dipinti, altari, gioielli e vesti. Alcuni reperti in esposizione risalgono addirittura al XIV e XV secolo!

Cosa è incluso

  • Ingresso al Museo Diocesano di Cortona
  • Audio guida in inglese o italian

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La raccolta d’arte venne fondata nel 1945 e conserva importanti opere di Pietro Lorenzetti, Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e Luca Signorelli, oltre ad arredi sacri di notevole pregio. Il percorso espositivo inizia dall’unico oggetto antico presente, di altissima qualità, il sarcofago romano con il Combattimento tra Dioniso e le Amazzoni, databile al II secolo d.C. e ritrovato nei presi del Duomo. L’opera, scoperta nel XV secolo, venne ammirata da Donatello e da Brunelleschi, il quale si recò appositamente a Cortona per vederlo su consiglio dell’amico. La sala successiva è dedicata alla pittura, dove si conservano una Madonna col Bambino attribuita Niccolò di Segna (1336 circa), la monumentale Croce sagomata e dipinta di Pietro Lorenzetti (1315-1320, dalla chiesa di San Marco), il Crocifisso e la Maestà dello stesso autore, a cui sono attribuiti anche dei frammenti di affreschi con l’Andata al Calvario da Santa Margherita. Sempre di scuola senese è il trittico della Madonna dell’Umiltà tra i santi Nicola, Michele, Giovanni Battista e Margherita da Cortona del Sassetta (1434 circa), già in San Domenico.

L’opera certamente più importante è L’ Annunciazione del Beato Angelico; da vedere inoltre le opere di Luca Signorelli, nato a Cortona circa il 1455 e qui morto nel 1523, uno dei pittori più significativi del Rinascimento italiano. I suoi nudi anticipano Michelangelo mentre i suoi paesaggi riecheggiano le ritmiche composizioni del Perugino.

Capolavoro della pittura italiana del primo Rinascimento è la pala dell’Annunciazione di Beato Angelico (1430 circa), pure da San Domenico, dotata di predella originale. Dello stesso artista è anche il Trittico di Cortona con predella mostrante le storie di san Domenico. L’Assunta di Bartolomeo della Gatta (1470-1475) proviene dal convento benedettino della Contesse. Sono conservate ben nove tavole del caposcuola locale, Luca Signorelli, tra cui il Compianto su Cristo morto (da Santa Margherita, 1502) e la Comunione degli Apostoli (dall’altare maggiore del Gesù, 1512) sono le uniche firmate.

La pittura del XVIII secolo è rappresentata dalla tela con le Estasi di Santa Margherita da Cortona di Giuseppe Maria Crespi (1701) e dal Miracolo di san Francesco di Paola di Francesco Capella (1750). Nel sottochiesa, già sede della Compagnia del Buon Gesù, si trova un ciclo di affreschi del Doceno con Sacrifici del Vecchio Testamento, disegnato da Vasari e risalente al 1554-55. Il Compianto sul Cristo morto dell’altare è un gruppo in terracotta invetriata dell’ambito di Benedetto Buglioni (1517 circa). Gli stalli lignei intagliati ai lati sono di Vincenzo da Cortona (1517).

La sala delle oreficerie e degli arredi sacri è ricca di testimonianze del prestigio della sede Cortonese. Tra queste spiccano il calice di Michele di Tomè con smalti translucidi (1370 circa), il reliquiario Vagnucci di Giusto da Firenze (1457-58) che inglobò una statuetta di Cristo di fattura francese del primo quarto del XV secolo (l’opera venne commissionata dal vescovo di Perugia, il Cortonese Jacopo Vagnucci, per il futuro Duomo cittadino). Il pregevole parato Passerini, ricamato per il cardinale Silvio Passerini, è un’opera di scuola fiorentina del primo quarto del XVI secolo: è composto da tredici pezzi in velluto laminato d’oro e broccato con l’applicazione di ricami eseguiti su disegno di Raffaellino del Garbo e Andrea del Sarto.

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